Al Delfino
Al Dolfin
(Caratti o Carati)


L'illustrazione si ispira ad altre insegne commerciali ed immagini coeve alla vetreria.

CRONOLOGIA

1549 - Andreas (Caratti) a Delphino è citato nella Mariegola assieme ad altri padroni di fornace. Oltre a lui gestiscono la vetreria i fratelli Maffio e Vincenzo.
1578 - Viene citato un “Ms. Piero fiio de Ms. Maffio di Carati dal Dolfin”.
1588 / 1591 - Gestisce la vetreria di famiglia anche il figlio di Vincenzo Caratti, Zuanne.
1590 - Muore Maffio fachin (cioè d’origine bergamasca) verrier dal Dolfin.
1595 - Zuanne muore: nell’atto parrocchiale viene definito “…Zannetto di Garatti ditto fachin”.
1605 - Nel Libro d’Oro vengono iscritti Ser Iseppo e Ser Z. Maria Caratti q. s. Vincenzo dal Delfin.
1607 - La vetreria e di proprietà di Piero dal Dolfin.
1617 - Marco fu Piero è il nuovo proprietario.



Al Drago
Al Drago
(Licini-Bonetti)


L'illustrazione si ispira ad altre insegne commerciali ed immagini coeve alla vetreria.

CRONOLOGIA

1508 / 1549 - Alvise Dragano (o Aloisius a Dracone sive Licinius) è padrone di fornace e bottega vetraria nei pressi del Ponte di Santa Chiara.
1512 - A lui si affianca un Bernardinus Dracanus sive Licinius.
1532 - Dovrebbe partecipare alla Fiera de la Sensa un misterioso Marco Dragan all’insegna Del Drago, ma la sua dipartita fa assegnare il suo posto in Piazza San Marco ad altri.
1566 / 1591 - Viene citato più volte, una in occasione del battesimo del figlio Camillo, un Zuan Maria Licini del Drago che morirà nel 1596.
1572 - Nasce Marcantonio Zuane di Zuan Maria da Lodi ditto dal Drago.
1609 / 1616 - Il Camillo Licinio Bonetti dal Drago incontrato precedentemente viene citato negli atti notarili del Cancellier Paruta e nelle liste dei vetrai che partecipano alla Fiera della Sensa. Fattore della fornace è Carlo Todesco.
1625 / 1642 - Licinio Licini verier dal Drago partecipa a riunioni di padroni di fornace.



Ai due Dardi
Ai doi Dardi
(Darduin?)


L'illustrazione si ispira ad altre insegne commerciali ed immagini coeve alla vetreria.

CRONOLOGIA

1591 (3 ago.) - Viene intimato “...de cavar fogo...” cioè di spegnere i forni a Giovannino Dai doi dardi (quasi sicuramente un Darduin).



Ai Due Mori d'Oro
Ai doi Mori de Oro
(Moro detti Marinetti)


L'illustrazione si ispira ad altre insegne commerciali ed immagini coeve alla vetreria.

CRONOLOGIA

1601 - Le fornaci Doi Mori d’Arzento e Doi Mori d’Oro sonoin “…uno istesso loco…”, cioè nello stesso capannone (di proprietà della famiglia Colonna), tanto che scoppia un lite tra le maestranze delle due vetrerie. Tra i proprietari vi è Antonio Moro detto Marinetto fiol de Zuanne.
1603 - Zuanne quondam Marin Moro tiene fornace a Murano Ai due Mori d’Oro con Domenego quondam Zuanne.
1613 / 1648 - Un altro Zuanne Marinetti, ma questo è figlio di Antonio de Zuanne,quindi nipote del Zuane sopracitato, viene definito Ser Zuane dalli doi Mori d’Oro. La proprietà della fornace è condivisa anche dallo zio, Ser Domenego Marinetti, e dal fratello Mattio. Nel 1617 figura tra i proprietari anche Cornelia Marinetti.
1666 - Antonio e fratelli Marinetti gestiscono la fornace Ai due Mori d’Oro.








Testo ed illustrazioni di Marco Toso Borella

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