ABBIATI FILIPPO Pittore - (Milano, 1640 – Milano 1715).
ABITANTI di Murano (1) La vexata quaestio dei ben 30.000 abitanti che avrebbero affollato Murano nel Rinascimento sembra perdere vigore osservando i dati sulla popolazione che i registri parrocchiali e i testi ci tramandano. Una prima considerazione: la superficie dell'isola nel passato era sensibilmente inferiore a quella dei nostri giorni per via delle vaste aree un tempo occupate dai bacini (laghi) ad uso prima delle saline e poi per i mulini a marea. Già questa semplice osservazione sulla superficie "abitabile" dell'isola nel passato (tenendo anche presente le aree occupate dai sontuosi e vasti giardini, dai conventi e dalle chiese) parrebbe escludere che Murano abbia mai avuto un numero così elevato di residenti, anche considerando i nuclei familiari di Sant’Erasmo, parte integrante di Murano da secoli. Sempre che, naturalmente, improbabili Tsunami lagunari non l’abbiano colpita nei primi anni del ‘500… Nel 1591 a Murano c’erano 7400 anime (di cui 2025 “da comunione”) (1) Nella quasi totalità dei casi il numero degli abitanti è comprensivo di Sant’Erasmo e delle Vignole. ACCADEMIE di Murano – Oltre a Venezia, anche a Murano, terra non solo di riposo e d’oblio per le menti nobili, fiorirono, già dal XIV secolo, circoli e convivi culturali. Tra questi, si cita quello degli Studiosi, un’associazione i cui membri desideravano spaziare nello scibile umano per approfondire le proprie opere letterarie e teatrali; fondata nel XV secolo, aveva sede nel Palazzo di Niccolò Priuli e ne facevano parte il poeta Carlo Licini oltre a due parroci della chiesa di Santo Stefano: Domenico de Monte Alto e Bartolomeo Cherubini, e due altri parroci di San Salvador, Daniele de' Marchioni e Vincenzo Licini dal Drago. Dal XVI e per tutto il XVIII secolo tali libere associazioni di spiriti liberi e sapienti si diedero statuti, imprese (alcune ricostruite da me in forma congetturale, seguendone le descrizioni), motti e titoli, divenendo Società letterarie, scientifiche e culturali: le cosiddette Accademie. Tra le più famose si ricordano: Accademia dei Pellegrini Quella dei Pellegrini non era propriamente un’Accademia muranese. La sua sede, infatti, si trovava a Venezia. Sorta verso la metà del XVIsecolo, viene da molti ascritta tra le isolane in quanto, per alcuni periodi dell’anno, i suoi affiliati erano soliti venire nei giardini di Murano e tenere i loro incontri. Scopo dell’Accademia dei Pellegrini era sostenere i letterati indigenti. Accademia dei Vigilanti Ricostruzione congetturale (*) Istituita nel 1602 dal torcellano Coccalino Coccalini, l'Accademia dei Vigilanti ebbe sede in una casa della famiglia patrizia Da Lezze, adiacente alla casa delle Dimesse. All’interno dell’Accademia ci fu un collegio che mirò all’educazione dei giovani, attraverso l’insegnamento delle Scienze, delle Lettere, delle Lingue, delle Arti visive e teatrali. Alcune opere: Accademia dei Vigilanti Purificati Fondata, , o meglio, rifondata nel 1675 da Lorenzo Stropponi e Giovanni Doglioni a seguito della dipartita di alcuni membri dei Vigilanti che fondarono alla Giudecca l’Accademia dei Vigilanti Separati. L’Accademia dei Vigilanti Purificati di Murano continuò con buonissimo, universale riscontro l’attività istituzionale. Accademia degli Occulti Fondata nel 1605, da tre sacerdoti muranesi (Giovanni Santini, Aurelio Aurelii e Giovanni Morelli, la cui casa ne divenne la sede), l'accademia degli Occulti ebbe vita molto breve, cessando ogni attività nel 1608 per mancanza di adesioni. Alla carica di Primo Principe venne posto il camaldolese Padre Andrea Navagero, Secondo Principe fu designato Antonio Loredan e Terzo Camillo Contarini. Fra gli Accademici degli Occulti si ricordano: il Dott. David, il Dott. Gobbi, Iseppo Versorio, Sebastiano Rizzo e il Dott. Delfi. La breve vita dell’Associazione (di cui facevano parte anche il nobile Girolamo Loredan e Lorenzo Delfino), probabilmente, non permise il tramandarsi o addirittura il concepimento di uno stemma o motto. Tra le pubblicazioni si ricordano: Accademia dei Generosi Ricostruzione congetturale (*) Fondata nel 1630 (circa) con sede presso il Seminario di San Cipriano, l'Accademia dei Generosi ebbe lunga vita. Ancora nel 1737 e nel 1738 i suoi affiliati pubblicarono numerosi testi sacri e profani, tra i quali si ricordano: A - B Istituita nel 17 ottobre 1660 dall’Abate Domenico Gisberti (coadiuvato da don Vincenzo Giuliani, don Pietro Molinari, il somasco don Michele Dionisi, il sacerdote don Giovanni Morelli don Giuseppe Parmisan, Girolamo Tridis, i dottori Giovanni Santini e Antonio Provini, Aurelio Aurelii, Manfredo Varischi, Giorgio Beltrame, Domenico Bitler, Francesco Marchi, Rinaldo Rinaldi e Marino Bigaglia) sotto il nome di Accademia degli Angustiati sempre col nome del Signore Iddio. Venne così chiamata per le angustie e le difficoltà che i fondatori dovettero affrontare e superare per darle vita. Si decisero nello stesso periodo cariche e ruoli che videro eletto Principe Giovanni Antonio Rota, Vice-Principe Giacomo Trevisan, Consiglieri Paolo Baris e Ettore Bigaglia, Censori il Padre somasco Francesco Carlo Caro e Vincenzo Giuliani, Cancelliere Vincenzo Cateschi e Bidello Francesco Schiavonetto. L’Accademia aveva indirizzo letterario e teatrale. La prima sede fu stabilita nella casa del Gisberti stesso, accanto al Monastero di Santa Chiara, e, l’anno successivo, trasferita presso il Palazzo Corner (il ramo della famiglia di San Maurizio), a San Salvador. Dopo quattro anni di attività contava più di cento soci. Si istituì all’interno del Palazzo un teatro ed una biblioteca. L’Accademia venne sciolta solo sette anni dopo la sua fondazione, quando il Gisberti lasciò per l’ennesima volta Murano per seguire alla Corte di Monaco l’Elettore di Baviera, Ferdinando Maria e lì svolgere l’attività di segretario. Accademia dei Fecondi Ricostruzione congetturale (*) Fondata nel 1724 con sede nel Seminario di San Lorenzo, presso San Salvador. Il 31 agosto e il 1 settembre 1760 si tenne un’Accademia di Lettere e Arti cavalleresche con esercizi di Ballo, Alabardieri, Scherma e Bandiera in onore del vescovo di Torcello, S. E. Marco Cornaro. Molte furono le tesi stampate dagli Accademici dal 1730 al 1760. L’attività dell’associazione culturale e quella del collegio per nobili ad essa collegato cessarono nel 1767, per ordine del Senato veneziano. Accademia degli Interessati L'Accademia degli Interessati venne fondata agli inizi del XVII secolo, probabilmente da Filippo Emanuele. -(*) Le ricostruzioni congetturali sono ispirate alle imprese coeve di Accademie letterarie veneziane.
(Dall’) ACQUA, (Famiglia-) Vedi scheda relativa in: AGOSTINIANE CALLE DELLE - Calle intitolata alle monache che occupavano il complesso monasteriale di Santa Maria degli Angeli, situato poco distante, la cui unica parte superstite oggi è la chiesa omonima. Il toponimo, stabilito nel 1984, ha corretto un precedente errore del 1965, dato che la stessa via era dedicata alle monache Clarisse. ALBÒL o ALBUÒL - Termine vetrario. Vedi scheda relativa in: ANDREA Da Murano - Pittore muranese. Vedi scheda relativa in: ANGUSTIATI (Accademia degli-) Vedi ACCADEMIE. ANZINELLO - Termine vetrario. Vedi scheda relativa in: ANZIPETTO - Termine vetrario. Vedi scheda relativa in:
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